La sicurezza alimentare è una priorità assoluta per l’industria del food & beverage. Ogni fase della supply chain, dalla produzione alla distribuzione fino al consumo finale, deve garantire che il cibo arrivi ai consumatori in condizioni ottimali, senza contaminazioni chimiche e microbiologiche o alterazioni fisiche.
In questo contesto, il packaging alimentare gioca un ruolo essenziale: non solo protegge i prodotti da agenti esterni, ma aiuta a preservarne integrità, qualità e freschezza, garantendo il rispetto delle norme di sicurezza e tracciabilità.
Il settore del packaging per l’industria alimentare sta registrando una crescita significativa: secondo le stime, il mercato globale del packaging alimentare dovrebbe raggiungere USD 512 miliardi entro il 2028, con un CAGR del 5,6% dal 2023.
Tuttavia, il settore si trova ad affrontare numerose sfide: dalla crescente attenzione dei consumatori alla sicurezza e alla sostenibilità, alle regolamentazioni sempre più stringenti, per esempio sui Food Contact Materials (FCM), fino alla necessità di innovare per ridurre l’impatto ambientale delle confezioni e dei processi di confezionamento.
Come stanno evolvendo le normative e le tecnologie per garantire la sicurezza alimentare nel packaging? Quali sono i materiali e le soluzioni più innovative? Analizziamo le sfide e le opportunità per l’industria del packaging alimentare.
1. La crescente sensibilità dei consumatori verso sicurezza alimentare e sostenibilità
Negli ultimi anni, i consumatori sono sempre più attenti non solo alla sicurezza dei prodotti alimentari, ma anche all’impatto ambientale del packaging, soprattutto degli alimenti. Secondo un’analisi di Nomisma, il 68% dei consumatori italiani ritiene che la sicurezza del packaging sia un aspetto determinante nelle scelte di acquisto.
Questa crescente sensibilità si traduce in una domanda di imballaggi più sicuri e sostenibili, con caratteristiche quali:
- Materiali privi di sostanze nocive (BPA, ftalati, PFAS)
- Barriere avanzate contro contaminanti chimici e microbiologici
- Utilizzo di plastiche riciclabili o bioplastiche compostabili
- Etichettatura chiara e tracciabilità completa della filiera
Il concetto di eco-sicurezza sta quindi diventando centrale, chiedendo alle aziende di bilanciare la necessità di protezione e conservazione degli alimenti con la riduzione dell’impatto ambientale delle confezioni.
2. La regolamentazione europea sui Food Contact Materials (FCM)
L’Unione Europea ha stabilito normative rigorose per garantire che i materiali destinati al contatto con gli alimenti non compromettano la sicurezza e la qualità dei prodotti.
Secondo il Regolamento (CE) 1935/2004, i materiali e oggetti destinati a entrare in contatto con gli alimenti devono essere prodotti in modo da:
- Non rilasciare sostanze pericolose in quantità che possano nuocere alla salute umana
- Non alterare la composizione, il gusto o l’odore degli alimenti
- Essere tracciabili lungo l’intera filiera produttiva
In aggiunta, il Regolamento (UE) 2023/2006 stabilisce le buone pratiche di fabbricazione (GMP) per i materiali a contatto con gli alimenti, obbligando le aziende a monitorare le sostanze migranti e a garantire la conformità ai limiti di sicurezza chimica.
Queste normative rappresentano una sfida per le aziende della filiera del packaging, che devono adottare materiali certificati, controlli più rigorosi e processi produttivi più sostenibili.
3. I materiali per il packaging alimentare: sicurezza e conformità normativa
Non tutti i materiali di imballaggio sono uguali quando si tratta di sicurezza alimentare. Secondo un recente studio pubblicato su ScienceDirect, alcuni materiali presenterebbero rischi più elevati di rilascio di contaminanti.

Tra le soluzioni più sicure e utilizzate nel food packaging troviamo:
- Vetro: inerte, non altera il contenuto, 100% riciclabile
- Acciaio inossidabile: resiste alla corrosione e alla migrazione di sostanze chimiche
- Carta e cartone certificati FSC: devono essere privi di contaminanti chimici come oli minerali
- Plastiche sicure per alimenti (PET, PP, PE): devono rispettare i limiti di migrazione di sostanze potenzialmente dannose
Tra i materiali da monitorare attentamente ci sarebbero invece:
- BPA (Bisfenolo A): presente in alcune plastiche e rivestimenti di lattine, è un noto interferente endocrino ed è vietato in diversi paesi per il packaging alimentare.
- Ftalati: utilizzati per rendere la plastica più flessibile, possono migrare negli alimenti e avere effetti nocivi sul sistema ormonale.
- PFAS (sostanze perfluoroalchiliche): impiegate nei rivestimenti antiaderenti e resistenti ai grassi, sono altamente persistenti nell’ambiente e associate a problemi di salute.
- Oli minerali (MOSH e MOAH): possono migrare da carta e cartone riciclato agli alimenti, con potenziali effetti cancerogeni.
- Inchiostri e adesivi non conformi: alcuni composti chimici utilizzati nelle etichette e nei rivestimenti possono contaminare gli alimenti se non correttamente regolamentati.
L’industria del packaging deve investire in nuove tecnologie di produzione e test di conformità per garantire standard sempre più elevati di sicurezza.
4. Nuove alternative per il packaging alimentare e rischi chimici associati
L’innovazione nel food packaging sta portando allo sviluppo di alternative più sicure ed eco-friendly, tra cui:
Bioplastiche a base di PLA, PHA e cellulosa
Imballaggi compostabili e biodegradabili
Pellicole attive e intelligenti che prolungano la shelf-life dei prodotti
Tuttavia, la FAO avverte che queste soluzioni possono presentare rischi chimici imprevisti. Alcune bioplastiche, ad esempio, rilasciano residui acidi, mentre le pellicole attive possono contenere nanoparticelle la cui sicurezza a lungo termine non è ancora del tutto verificata.
Per questo motivo, è fondamentale un’attenta regolamentazione e l’uso di strumenti di analisi avanzati per valutare la sicurezza dei nuovi materiali prima della loro immissione sul mercato.
5. La supply chain del packaging alimentare e la responsabilità degli attori coinvolti
La sicurezza del packaging non riguarda solo i produttori di imballaggi, ma coinvolge l’intera supply chain:
- Fornitori di materie prime → garantiscono materiali conformi alle normative
- Produttori di packaging → controllano qualità e sicurezza durante la fabbricazione
- Brand e retailer → monitorano la conformità e informano i consumatori
- Enti di certificazione → verificano e rilasciano le attestazioni di sicurezza
Per evitare rischi, è cruciale un dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti e una tracciabilità totale dei materiali lungo la catena di approvvigionamento.
6. Le sfide per il settore del packaging alimentare
Davanti a questo scenario composito, tra le principali sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni troviamo:
Conformità normativa sempre più stringente: le aziende devono continuamente aggiornare i loro materiali e processi per rispettare le nuove regolamentazioni europee e globali.
Aumento del costo delle materie prime sostenibili: le alternative eco-friendly possono essere più costose e richiedere investimenti significativi.
Gestione dei rifiuti e riciclo degli imballaggi a fine vita: migliorare la raccolta e il riciclo per evitare l’accumulo di rifiuti plastici.
Investimenti in tecnologie per ridurre la migrazione chimica: sviluppo di nuovi materiali con minore rilascio di sostanze nocive.
Bilanciamento tra sostenibilità e performance: trovare soluzioni di packaging che siano ecologiche ma anche efficaci nella protezione e conservazione degli alimenti.
Educazione del consumatore: aumentare la consapevolezza sui materiali sicuri e sulle modalità corrette di smaltimento degli imballaggi.
Opportunità per le aziende del packaging
- Sviluppare materiali innovativi sicuri e riciclabili
- Adottare processi di produzione certificati
- Migliorare la trasparenza sulla composizione degli imballaggi
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